La Bolivia è un luogo remoto, uno dei paesi più poveri ma più autentici del Sud America. Un paese selvaggio e incontaminato, che con la sua natura immensa e i suoi spazi sconfinati è la destinazione perfetta per i cicloviaggiatori più avventurosi.

Ho pedalato in solitaria per circa 1.100km da La Paz a San Pedro De Atacama, in Cile. Non mi sono mai sentita in pericolo, ma sicuramente non è stato un viaggio facile per via delle grandi distanze, delle strade dissestate e dell’altitudine. È però stato un viaggio che mi ha regalato emozioni incredibili… Il vastissimo altipiano andino, le lagune multicolore, i vulcani, il cielo nitido spazzato dal vento e il bianco accecante del Salar de Uyuni.

Uno degli aspetti più affascinanti di questo viaggio è la dimensione di solitudine in cui ci sente costantemente immersi, muovendosi in una natura aspra e inospitale. Raggiungere la Bolivia ancora oggi è complicato e per questo rimane un luogo lontano dal turismo di massa, con una cultura indigena ancora molto autentica e radicata nel tessuto sociale.

Qui sotto trovate le tracce che ho pedalato, i miei consigli di viaggio e le foto.

QUANDO ANDARE

La Bolivia si trova nell’emisfero australe, quindi le stagioni sono invertite rispetto alle nostre, e coesistono diversi tipi di clima a seconda della regione geografica e dell’altitudine. Nella zona orientale, occupata per lo più da foresta pluviale, fa più caldo e le precipitazioni sono abbondanti durante la stagione delle piogge (da dicembre a marzo). Sull’altipiano andino invece, dove ci sono le altitudini più elevate, piove poco e il clima è arido e freddo; in inverno le temperature possono scendere molto sotto allo zero, di notte.

Il periodo migliore per un viaggio in bici è decisamente verso novembre, quando fa già caldo ma non è ancora stagione di piogge. Ricordatevi che sugli altipiani l’escursione termica tra notte e giorno è importante, e che nelle zone desertiche del sud può fare molto caldo di giorno!

BICI E ATTREZZATURA

Io ho pedalato con una bici gravel (una Specialized Diverge), che è sempre la soluzione migliore quando si combina asfalto e sterrato. Ho però sbagliato i copertoni, poiché ho scelto dei 42mm, che si sono rivelati troppo piccoli per la Ruta delle Lagune, dove le strade sono sterrate e in pessime condizioni (un mix di sabbia, ghiaia molle e tole ondule)! Consiglio quindi di viaggiare con copertoni belli grossi, almeno 47/50 se non più grandi, portarsi diverse camere d’aria con kit di riparazione (o viaggiare con tubeless) e un copertone di scorta. Lasciata La Paz non si trovano praticamente ricambi!

Poiché le distanze sono importanti e si attraversano zone molto remote, consiglio di essere totalmente autosufficienti portando tenda, sacco a pelo, fornello da campeggio, cibo e molta acqua. A La Paz e Uyuni troverete alcuni negozi dove comprare attrezzatura per l’outdoor e cartucce a gas (a La Paz sono tutti in Av. Illampu), lungo il resto del percorso non troverete niente, perciò organizzatevi bene! Acqua e cibo li trovate in ogni villaggio, non c’è grande varietà, ma è facile anche trovare noodles istantanei. Per portare tutto quello di cui avevo bisogno ho scelto un assetto ibrido con alcune borse da bikepacking + borse da cicloturismo tradizionale Givi Bike.

Fondamentali una buona crema solare (meglio se totale), il burro cacao e una bandana per coprirsi da sole e vento. Io sul Salar di Uyuni mi sono scottata e non è stato piacevole!

LA PAZ

La Paz è la capitale amministrativa della Bolivia, il suo cuore pulsante, e anche la capitale più alta al mondo a 3600 metri di altitudine. È una città caotica e ipnotica, circondata da altipiani e montagne innevate.

Da non perdere il mercato delle streghe (las brujas), dove potrete trovare amuleti per il culto della Pachamama e anche farvi fare un rito portafortuna da una curandera, e lo spettacolo di wrestling delle Cholitas Luchadoras a El Alto (giovedì e domenica).

Se avete tempo pedalate la carretera de la muerte (Via degli Yungas), la strada più pericolosa al mondo, che collega La Paz a Coroico. Potete arrivare al punto di partenza (La Cumbre, 4700 m slm) in bus e poi farvi i 3.000 metri di dislivello tutti in discesa fino a raggiungere la zona amazzonica. In alternativa potete partecipare ad un tour organizzato che vi affitterà anche bici, casco e protezioni varie.

Per uscire da la Paz ci sono circa 10 km con 500 m D+. Se non avete voglia subito di salite, potete caricare la bici sul Mi Teleferico, come ho fatto io, e godervi lo spettacolo della città dall’alto.

Pernottamento: ci sono tante soluzioni per ogni budget, io ho soggiornato da The Adventure Brew Hostel.

RUTA 1

La Ruta 1 è una statale che dal confine peruviano attraversa tutta la parte occidentale e meridionale del paese fino alla frontiera argentina. Partendo da La Paz l’ho seguita per diversi giorni, prima di svoltare in direzione di Salinas de Garci-Mendoza e del Salar di Uyuni. Il tratto compreso tra La Paz e Oruro è composto da due carreggiate di recente costruzione, e c’è una corsia di emergenza bella grande, perfetta per pedalare. Dopo Oruro la strada torna ad essere di una sola carreggiata.

Lungo la Ruta 1 si incontrano molte città, piccole e grandi, come Patacamaya, Oruro e Challapata… dove si trovano tanti alloggi economici; solitamente io dormivo in camere private con bagno condiviso ad un costo variabile tra 50 e 70 BOB (circa 5-7€). Se vi capita di fermarvi per la notte a Pazna, cercate i Termales… sono gentili e vi faranno stendere il vostro sacco a pelo nell’atrio della piscina.

SALAR DE UYUNI

Il Salar di Uyuni è senza dubbio il luogo più iconico della Bolivia, un lago che circa 40 mila anni fa si è prosciugato lasciando dietro di sé un’immensa distesa di rocce saline, oggi la distesa di sale più grande del mondo con una superficie pari a oltre 10 mila km2.

Arrivando da nord, come ho fatto io, i punti di accesso al Salar sono i tre minuscoli paesini di Jirira, Coqueza e Tahua, che si raggiungono da Salinas de Garci-Mendoza pedalando una strada sterrata di circa 40km attorno allo spettacolare vulcano Tunupa. Prima di affrontare i 38 km che separano Coqueza dall’Isola di Incahuasi, io ho pernottato a Jirira presso Hostal Doña Lupe, dove ho potuto anche cenare e fare colazione.

L’Isla di Incahuasi è un affioramento roccioso ricoperto di enormi cactus dove godersi un incredibile tramonto sul salar, il luogo perfetto per passare la notte. Si può piantare la tenda sull’isola o direttamente sul sale, ma anche dormire all’interno di un ex ristorante in rovina con materassino e sacco a pelo. Ci sono i bagni, e durante il giorno è aperto anche un bar.

Da Incahuasi ho poi pedalato in direzione est verso il paese di Colchani, altri 75 km di sale circa, ma prima di lasciare il Salar sono passata da Plaza de las Banderas e dall’Hotel di Sale. Uyuni, la città più grande della zona, è dopo altri 20km circa di strada asfaltata; lì si trovano molti hotel, ristornati e negozi. Io ho pernottato presso Casa de Sal Hotel, ma se vi va bene una sistemazione più spartana, dove conoscere altri ciclisti, considerate la Casa del Cicista Pingui.

Non dimenticate di lavare la vostra bici ad uno dei tanti lavaderos prima di arrivare in città!

Il Salar de Uyuni si può visitare tutto l’anno ma se volete vederlo ricoperto di uno strato sottile di acqua che lo trasforma in uno specchio, il periodo migliore per visitarlo è l’estate australe (da novembre a marzo), durante la stagione delle piogge. Io ho avuto fortuna e ho pedalato la parte settentrionale con l’acqua!

RUTA DE LAS LAGUNAS

La Ruta De Las Lagunas, ovvero la Strada delle Lagune in Bolivia, è una lunga sterrata che corre tra lagune, vulcani e geiser a 4.500 metri d’altezza; 400km irreali attraverso una natura aspra e spazi sconfinati. Una strada terribile eppure magnifica, che mi ha fatto soffrire e innamorare, durante quella che probabilmente è stata la mia settimana più bella in Bolivia.

L’area è protetta dalla Riserva Nazionale di fauna andina Eduardo Avaroa, importante soprattutto per la protezione degli uccelli, in particolare i fenicotteri, che vivono e si riproducono proprio nelle lagune della Riserva.

In verità io non ho pedalato tutta la ruta originale, ma avendo visitato Uyuni, ho inizialmente percorso un’altra strada passando da San Cristobal, dal Bosque de Pedras e Villamar, per poi ricongiungermi alla ruta originale dopo Laguna Capina. Una strada altrettanto bella e impervia, con tantissima sabbia e tôle ondule.

La laguna che mi ha più messo alla prova è stata la Laguna Colorada, ero talmente stanca di pedalare sul fondo sabbioso che quasi non mi sono accorta del suo incredibile colore. Quella che mi è piaciuta di più la Laguna Chalviri, dove ho potuto rilassarmi nelle splendide Aguas Termales De Polques. Quella più selvaggia la Laguna Blanca. Presso ogni laguna troverete dei rifugi spartani dove alloggiare, cenare, fare colazione e rifornimento di acqua. Alcuni hanno anche connessione wi-fi.

Una volta superato il confine ed entrati in Cile, ecco l’asfalto e una discesa di 20km con oltre 2.000m di dislivello negativo fino alla turistica San Pedro de Atacama…dove concedersi un meritatissimo pisco sour. Il Cile non è economico come la Bolivia, ma a San Pedro ci sono tantissimi alloggi e ristoranti per tutte le tasche: io ho pernottato presso lo splendido Don Raul, che al suo interno ha anche un ristorante molto buono.

A San Pedro ci sono molti negozi che noleggiano bici, dove troverete sicuramente uno scatolone per imballare la vostra per il volo di ritorno. Per raggiungere l’aeroporto di Calama ho utilizzato un taxi privato (100km, 50€).