Sono arrivata ieri sera tardi, martedì 4 febbraio, e oggi ho montato la bici pensando fosse una giornata di relax, per acclimatarmi. Ma poi, inaspettatamente, abbiamo pedalato per una quarantina di chilometri.

L’ex assessore Giuseppe Grezzi mi ha portata nelle zone colpite dall’alluvione del 29 ottobre 2004. Devo dire che l’impatto emotivo è stato forte: a distanza di anni, le ferite del territorio sono ancora evidenti. Ho visto macerie, case sventrate, parcheggi pieni di auto coperte di fango e mezze distrutte. Il tempo sembra essersi fermato in questi luoghi segnati dalla tragedia.

Abbiamo poi raggiunto Torrent, uno dei paesi più colpiti dall’alluvione. Con noi c’erano anche i ragazzi dell’associazione Col.lectiu Soterranya, che portano avanti un progetto straordinario: “Bicis para todas”, ossia “Bici per tutte le persone”. Lavorano in un quartiere difficile, recuperando biciclette per donarle a chi ne ha bisogno. L’alluvione ha distrutto più di centomila automobili, e il loro supporto è stato fondamentale: hanno distribuito moltissime biciclette, ricevendone in dono anche da tutta Europa.

Vedere queste realtà dal vivo è stato toccante. In TV certe immagini sembrano già raccontate, ma quando ci sei dentro, tutto assume un’altra dimensione. Le testimonianze delle persone, i paesini senza più negozi, il fango che ha ricoperto intere aree: tutto questo rende la portata della tragedia ancora più evidente. È stato un inizio di viaggio davvero tosto.

Nel pomeriggio abbiamo pedalato nel centro di Valencia, una città che ha investito molto sulla mobilità sostenibile. La sua rete di piste ciclabili è un esempio per tutti, grazie anche al lavoro di Grezzi. Venendo da Milano, dove pedalare è spesso rischioso, qui ho provato una sensazione di sicurezza: le ciclabili sono ovunque e ben strutturate. Il Parco del Turia, ricavato dall’ex letto del fiume, è un modello di riconversione urbana intelligente. Complimenti a Valencia per aver creato un ambiente ideale sia per i ciclisti urbani che per i cicloturisti.

Domani inizia il viaggio da Valencia a Bologna: quali sono i programmi?

La prima tappa prevede circa 125 km di pedalata. Partirò tra le 8:30 e le 9:00, quando la temperatura sarà più mite. L’idea è quella di seguire l’itinerario Eurovelo 8, che parte proprio da Valencia e costeggia il mare verso nord. Sarà un viaggio tra due città che hanno vissuto le conseguenze del cambiamento climatico. Pedalare attraverso questi luoghi sarà un modo per raccontare, ricordare e immaginare un futuro più sostenibile.