I tic tac menta intensa, adesso che li riguardo, hanno lo stesso colore del Perito Moreno. Un azzurro fluorescente, vagamente irreale. Forse l’emozione della vista del ghiacciaio, avvenuta qualche giorno prima, ha condizionato subliminalmente l’acquisto sconsiderato. Forse è una strategia di marketing argentina. Non mi risulta l’esistenza di tale gusto sul mercato italiano e comunque non conosco nessuno che li abbia mai comprati. Prima di me.
Sta di fatto che poi il colore si è rivelato il problema minore, la consistenza era la vera fregatura; tradiva una permanenza millenaria sullo scaffale del supermercato cileno. Quindi in fondo qualche legame col Perito Moreno c’era.
Devo averne mangiati tre, quattro, succhiando la menta intensa e sputando il nucleo immasticabile. Per il resto i miei tic tac dell’era glaciale sono restati praticamente tutti lì, nella loro scatola, sul fondo della borsina che usavamo la sera in Patagonia.

Qualche giorno fa da sotto le giacche, i cappotti e le sciarpe è risaltata fuori. La borsina.E i tic tac sonnecchiavano lì, assieme al passaporto, il tappo di un vino particolarmente buono bevuto a El Calafate, scontrini, cuffie, un cioccolatino di un hotel chiamato el Puma.
Ho messo il tappo nel vaso dei tappi, il passaporto e il cioccolatino nel cassetto e ho buttato gli scontrini e i biglietti.
Ma i tic tac menta intensa li ho tenuti sul tavolo e me li rigiro in mano mentre lavoro.
Oggi a distanza di due mesi dal ritorno dalla nostra avventura patagonica mi sembra che il senso del viaggio sia concentrato in quella scatolina lì.
E che i ricordi funzionino come le caramelle: piccoli nuclei isolati di sapore, flash onirici di un colore intenso, vagamente irreale.
Finché tengo la scatolina e la scuoto, come scuotessi dei dadi prima di lanciarli, mi sembra che posso giocare, mischiare il passato col presente e col futuro.
Pensare al viaggio finito e confonderlo col prossimo viaggio.

Ho sempre confuso i ricordi con la malinconia, ma queste piccole memorie azzurro fluorescente mi fanno venire voglia di futuro e di nuove partenze.

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