Da Valencia a Bologna per aderire e promuovere “M’illumino di meno”, la Giornata nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili, ideata nel 2005 da Rai Radio2 con la trasmissione Caterpillar, che si celebra ogni anno il 16 febbraio.

1.400km in solitaria da Valencia a Bologna, due città simbolo della fragilità del territorio, capoluoghi di aree duramente colpite dalle alluvioni. Ho viaggiato in modalità bikepacking cercando di seguire più possibile Eurovelo 8, la via del Mediterraneo, fino al confine con l’Italia. Poi ho pedalato lungo la Riviera ligure e scavallato gli Appennini attraverso il Passo del Bocco. In Spagna e Francia ho fatto due tratti in treno, perchè avevo degli impegni fissati dalla Radio che non potevo perdere. Un viaggio bello, attraverso molti luoghi interessanti, che meritava senza dubbio un po’ più di tempo per essere goduto a pieno…  Più sotto trovate gli highliths e i miei consigli di viaggio, QUI la descrizione tappa per tappa con l’intervista di Caterpillar.

HIGHLIGHTS E CONSIGLI DI VIAGGIO

VALENCIA: una città bellissima, che ama le bici. Ci eravamo già state, ma anche questa volta ha confermato tutto quello di cui ci eravamo innamorate. Tanti luoghi interessanti da visitare, ospitalità e ristoranti (la paella è stata inventata da queste parti), e soprattutto una città ideale da esplorare in bicicletta grazie alla perfetta rete di ciclabili. In questo reel qualche consiglio pratico. Questa volta ho pernottato presso l’Hotel Exe Rey Don Jaime, a ridosso del Parco Turia.

VIA VERDE DEL MAR TRA BENICASSIM E OROPESA: sono solo 6 km, ma sono davvero fantastici! Si pedala su un ex tracciato ferroviario immersi nella macchia mediterranea, con viste spettacolari sul mare.

SERRA D’IRTA: un Parco Naturale di 12.000 ettari situato tra Alcossebre e Peniscola. Una delle ultime catene collinari costiere del Mediterraneo ancora incontaminate, uno dei paesaggi più belli della costa valenciana: 25 km di puro divertimento gravel! Ad Alcossembre ho pernottato in un appartamento da Alcossebre Sea Experience, e ho degustato una delle migliori cene di questo viaggio, tutta a base di carciofo di Benicarlò, presso Restaurante Serra d’Irta (che offre anche possibilità di alloggio). Maggiori info sul Parco della Serra d’Irta qui.

AMPOSTA: ci sono passata super velocemente, ma sicuramente non si può perdere il ponte sospeso, uno dei primi ponti sospesi al mondo, ispirato al celebre ponte di Brooklyn a New York.

TARRAGONA: una città ricca di storia e cultura, Patrimonio della Humanità. Io non ho avuto tantissimo tempo a disposizione per scoprirla, ma ho visitato l’Anfiteatro Romano e mi sono persa per le strafe del centro storico. Trovate maggiori info sul sito ufficiale. Ho pernottato nel grazioso e centralissimo appartamento TGNA Reding 22, proprio sopra il bel Mercato Centrale, dove si possono comprare prodotti locali e anche cenare.

GIRONA: ho tralasciato da questa lista Barcellona, che in molti avrete già visitato. Mi soffermo invece su Girona, davvo uno dei più sorprendenti hightlights di questo viaggio, che non conoscevo per nulla. Gioiello di architettura medievale, è una città ricca di arte, storia e tradizioni, ma è anche la patria spagnola del ciclismo. Dopo che Lance Armstrong all’apice della sua carriera l’ha scelta come dimora, oggi molti ciclisti professionisti hanno fatto di Girona la base per i propri allenamenti. A questo è seguita una crescita progressiva dell’offerta dedicata ai ciclisti, tra festival, gran fondo, bike cafè e bike centre… e ci sono anche molti bei giri gravel a ridosso dei Pirenei. Uno spettacolo! Ho pernottato nel bike-friendly Hotel Ciutat de Girona e cenato bene al Restaurant Blanc, all’interno dell’hotel.

FIGUERES: mentre pedalate verso il confine francese, non perdetevi il teatro-museo Dalì, l’oggetto surrealista più grande del mondo.

MONTPELLIER: ho fato solo una toccata e fuga a Montpellier, ma dal poco che ho visto mi è sembrata una città vivace e ricca di cultura, in cui vorrei tornare… anche perchè il centro è totalmente chiuso al traffico, e quindi perfetto per essere visitato a piedi o in bici. Ho pernottato presso il Maje Hostel (è vicino alla stazione e offre anche una taverna molto carina con mezze e cocktails), e ho cenato tra le viuzze del centro storico presso la Cantina Mediterranea Rosemarie.

CAMARGUE: una piccola porzione di terra ai confini del mare che sembra un universo parallelo rispetto alla classica Provenza. Un immenso parco di natura incontaminata fatto di sabbia, paludi, stagni e risaie in cui avvistare fenicotteri rosa, tori che pascolano nella brughiera e cavalli bianchi che vivono allo stato brado. Il percorso di Eurovelo 8 la taglia nel mezzo e permette davvero di godersela. Guardate questo reel.

PROVENZA: ho fatto tappa nella bellissima Arles – città romanica patrimonio mondiale dell’UNESCO, scelta anche da Van Gogh per abitarci – e poi nella squisita Salon de Provence, prima di tornare sulla costa a Fréjus e percorrere la Costa Azzurra fino a Nizza. La Provenza mi ha sorpresa con i suoi paesini pittoreschi, i mercatini, ma soprattutto con i boschi e la natura. A Salone de Provence ho pernottato all’Hotel d’Angleterre, dove la gentilissima proprietaria mi ha lavato e asciugato tutti i vestiti; nei pressi di Salerns ho pernottato e cenato marocchino da Human Hotel, super gentili e accoglienti, ma non mi è piaciuto che avessero una grossa gabbia con un pappagallo Ara gialloblù, a Nizza ho soggiornato nel consigliatissimo The Deck Hotel (prezzo giusto, ascensore grande, bici in camera e super colazione: top!). Da Fréjus, per raggiungere Cannes e poi Nizza, ho deciso di pedalare il Col du Testanier, una salita davvero bella… ma mi hanno detto (dopo) che il tratto di costa dell’Esterel è spettacolare… a voi la scelta!

COL DE’EZE: una salita di 10 km con dislivello di 500 m D+ e una pendenza media del 5%, che offre scorci spettacolari sulla Costa Azzurra. In cima troverete un monumento dedicato al Tour de France. 

CICLABILE DEI FIORI DA OSPEDALETTI A IMPERIA: una ciclabile fantastica di 27 km sul mare, costruita sull’antico sedime della ferrovia abbandonata; lungo il percorso ci sono diversi  l“bicigrill” realizzati recuperando le antiche stazioni, e si passa anche da Sanremo (ma vi consiglio di non farlo durante il Festival perchè è un delirio!) Sono in corso i lavori di prolungamento, che dovrebbe presto allungare la ciclabile a 40km! Per il resto pedalare in Liguria è un po’ un inferno, perchè bisogna andare in strada e lo spazio per le bici è praticamente inesistente… peccato, perchè è davvero bellissima!

PASSO DEL BOCCO: un valico a quasi 1.000 m s.l.m. nel comune di Mezzanego, che collega la Liguria all’Emilia Romagna. Una salita bella lunga (circa 21 km) ma bellissima, perchè tutta su una piccola stradina di montagna con tornanti e traffico inesistente. Il Fiume Taro sorge a due passi dalla cima del passo. Occhio che in cima fa freddo, pare che la prima neve a volte cada verso settembre! Al passo ci sono alcuni rifugi, ma quando ci sono passata erano chiusi, così ho pernottamento a Borgo Val di Taro presso il semplice ma piacevole Albergo Firenze, e cenato bene da Masco.

CICLOVIA DEL FIUME TARO: da Borgo Val di Taro, capoluogo dell’alta valtaro, 10 km di ciclovia ben curata tra boschi e fiume conducono a Ostia P.se. Più avanti ci sono altri tratti di pista ciclabile, poichè un vecchio tracciato di ferrovia dismesso è stato riconvertito… però ho pedalato anche molti tratti di strada trafficata per arrivare a Parma, città che mi piace sempre molto. Con più tempo a disposizione si può pensare di seguire un altro tratto di Ciclovia del Taro più a valle e pedalare anche lungo il torrente Parma, itinerario (più gravel) qui.

BOLOGNA: la prima grande città italiana a diventare Città 30, e solo per questo merita di essere visitata… ovviamente in bici!


TAPPE E INTERVISTE CATERPILLAR