Conosciamo tutti la splendida costa della Calabria e il suo meraviglioso mare. Ma c’è di più. Nel suo interno c’è un cuore verde e pulsante, fatto da immensi parchi naturali e aree protette che aspettano solo di essere esplorate.

Il modo migliore per farlo è pedalare lungo la Ciclovia dei Parchi della Calabria, un itinerario appenninico di circa 550km che taglia longitudinalmente l’intera regione, dal confine con la Basilicata fino a Reggio Calabria, attraversando i suoi 4 incredibili Parchi Naturali: il Pollino, la Sila, le Serre e l’Aspromonte. Si tratta di un percorso con un bel po’di dislivello, ma che vi ricompenserà con giornate intere immersi in una natura selvaggia senza incontrare macchine. E poi paesini arroccati, musei e luoghi di interesse culturale, cibo delizioso e il calore delle persone.

Tutto il tracciato è segnalato molto bene con l’apposita cartellonistica, ma potete scaricare le tracce GPX e trovare tante altre informazioni sul sito ufficiale. Lì il viaggio è proposto in 12 tappe, ma chiaramente ognuno poi se lo può organizzare in base alle proprie esigenze e al proprio livello di allenamento. Io per esempio l’ho pedalato in 10 giorni, ma ho fatto alcune deviazioni… una anche per andare a fare un tuffo nel mare. Qui sotto la descrizione del mio viaggio in solitaria (pedalato in autunno), con consigli, tracce e foto, un viaggio che è stato molto più bello e ricco di quello che mi aspettassi. Buona strada!

COME ARRIVARE

Arrivare in Calabria non è poi così difficile, si può farlo in aereo o anche in treno. Io ho scelto la seconda soluzione: da Milano Centrale ho preso un Intercity notte che mi ha portata a Scalea dopo una comoda notte in una cabina singola (99€). La bici è ammessa sul treno, ma deve essere smontata e imballata… a me è bastato togliere le ruote e inserirla in una sacca da bici economica. La scelta della cabina singola è stata dettata dal fatto di poter avere più spazio per la bici.

DAY 1 SCALEA/MORANO CALABRO: 22km/340m D+

Una volta arrivata Scalea (alle ore 8.06) ho preso un bus per Mormanno, dove ho rimontato la bici e ho cominciato a pedalare lungo la Ciclovia dei Parchi della Calabria, subito attraverso il primo parco: il Pollino. Il bus, linea 365, passa proprio davanti alla stazione di Scalea alle 9.30 e impiega circa un ora e mezza per arrivarci. In alternativa potete cominciare subito a pedalare da Scalea… ma si tratta di una lunga salita su una strada trafficata. Ufficialmente la Ciclovia parte da Laino Borgo, 13 km più a nord di Mormanno, ma io ho cominciato direttamente da lì per non fare avanti e indietro.

Tappa corta per acclimatarmi alla Calabria, e perché ci sono subito tante cose da vedere: Catasta Pollino, centro culturale, caffetteria, cucina e bottega, libreria, area espositiva bike-point e molto altro, e la bellissima Morano, un paese che sembra un “presepe” ed è tutto da scoprire, a partire dal suo castello. Vi consiglio di dormire da Nicola al Nibbio, un albergo diffuso magico, che è anche un’associazione cultura e un museo naturalistico.

DAY 2 MORANO CALABRO/MOTTAFOLLONE: 71km/1.110m D+

Si parte pedalando lunga la suggestiva ciclabile che corre sull’ex tracciato delle Ferrovie Calabro-Lucane fino a Castrovillari, per poi restare tutto il giorno nel Parco del Pollino, tra borghi arroccati e una natura a tratti incredibilmente selvaggia. Da non perdere la sosta per visitare la splendida chiesa matrice nel paese italo-albanese di Acquaformosa. Se avete energie, vale la pena arrampicarsi fino al borgo fortificato di San Donato di Ninea… Io invece ho tirato dritto e ho trovato ospitalità presso Tenute Pacelli, dove ho potuto dormire con la mia tenda (ma ci sono anche le stanze) e cenare con i proprietari.

DAY 3 MOTTAFOLLONE/ACRI:53 km / 1.150m D+

Tappa di trasferimento, la meno bella di tutto il percorso… ma un viaggio in bici è fatto anche di questo. Ad Acri, porta settentrionale della Sila Greca, ho incontrato Giacinto Le Pera, direttore artistico dell’Associazione Culturale Siluna e del Siluna Fest, che mi ha mostrato la sua città attraverso l’arte: il MACA – Museo d’arte contemporanea, e tutte le installazioni in giro per la città. Notte nell’accogliente e bike-friendly B&B La Rosa dei Venti.

DAY 4 ACRI/LORICA: 71km/ 1.350m D+

Si lascia Acri con una lunga salita, ma poi si entra subito nel Parco della Sila: per me è stato amore a prima vista! Le distese infinite di pini neri calabresi che si specchiano nei laghi, il profumo del bosco, il freschino in discesa (perché si arriva fino a 1.565, metri che coincidono con il punto più alto della Ciclovia dei Parchi), una volpe che attraversa la strada, le tagliatelle con i funghi… Consiglio assolutamente di fare la deviazione per visitare i Giganti della Sila, sito Fai in cui si sente tutta la potenza della natura!

Sul Lago Arvo c’è un campeggio molto attrezzato, in alternativa consiglio Casa della Montagna B&B (dove B&B sta per bed and bike!). Per la cena andate sul lungolago da Alfredo al Brillo Parlante.

DAY 5 LORICA/MABOS (SORBO SAN BASILE): 61km/ 630m D+

Ancora pini e laghi, e poi pini a perdita d’occhio: non ho mai smesso di meravigliarmi! Oggi però ho fatto la prima delle mie deviazioni per andare a visitare il MABOS, ovvero il Museo d’arte nel bosco della Sila, dove ho incontrato anche il suo ideatore Mario Talarico. Un luogo molto interessante nei pressi del Parco Hotel Granaro, dove ho dormito e cenato (è anche un agri-campeggio quindi potete piantare la tenda). Un museo innovativo che mette in relazione arte contemporanea e natura con un percorso che si snoda attraverso sculture posizionate nel bosco. Decisamente una deviazione che vale la pena fare!

DAY 6 MABOS/TIRIOLO: 66km/1.165m D+

Prima di buttarvi giù per la bellissima discesa con all’orizzonte il mare Jonio in direzione di Taverna, concedetevi del tempo per una sosta a Villaggio Mancuso, un suggestivo villaggio turistico fatto di casette e chalet di legno che vi farà pensare di essere arrivati nel nord Europa, non nel cuore della Calabria. Il resto della giornata prosegue con saliscendi tra colline coltivate e splendide valli coperte da una fitta coltre di ulivi, fino a Tiriolo, il paese dei due mari. Io ho dormito e cenato molto bene all’Hotel Due Mari, che si trova nel bel centro storico in una super posizione panoramica, da cui si vedono veramente i due mari: lo Jonio e il Tirreno! Imperdibile il giro in ape calessino con il vulcanico Antonio, proprietario dell’hotel.

DAY 7 TIRIOLO/ SOVERATO: 74km/1.250m D+

Oggi è il giorno della mia seconda deviazione! Dopo aver proseguito lungo la Ciclovia fino a Girifalco (da non perdere la fontana barocca e il suggestivo Borg@rte) ho deciso di puntare verso il mare, per farmi un bagno. Passato il bel castello di Squillace mi sono diretta in discesa, finalmente, verso Soverato, soprannominata la perla dello Jonio. Notte al B&B Villa Fata (non centralissimo ma molto accogliente) e cena di pesce sulla spiaggia da Da Saverio.

NB: ho sbagliato strada in uscita da Tiriolo, quindi la traccia è sbagliata e vi porta in cima ad una collina inutilmente!

DAY 8 SOVERATO/SERRA SAN BRUNO: 47km/1.080m D+

La discesa verso il mare l’ho pagata tutta, perchè la salita è stata tostissima per riportarmi lungo il percorso della Ciclovia; fino a Gagliato sono stati circa 5km con 450 metri di dislivello e pendenze spesso in doppia cifra. La salita poi è continuata, ma decisamente più morbida, fino a Serra San Bruno, nel cuore del terzo Parco: il Parco delle Serre. Da non perdere la visita alla splendida Certosa!

Notte free camping nel parchetto davanti alla Certosa. Da provare anche la pitta china cullu pipi di maju (focaccia ripiena con i fiori di sambuco), specialità tipica di Serra.

DAY 9 SERRA SAN BRUNO/ZERVÒ: 82km/1.450m D+

Prima di lasciare il Parco delle Serre, il più piccolo dei parchi calabresi, mi sono fermata a Mongiana per visitare l’interessante museo delle Reali Ferrovie Borboniche (visita su appuntamento). Poi sono entrata in un altro mondo: il Parco dell’Aspromonte!

L’Aspromonte è essere inglobati nella natura, è un bosco talmente fitto che quando ci entri sembra notte anche se è giorno, è trovare un porcino mentre si pedala, è massi enormi che non sai come sono finiti lì. È pace, silenzio, meraviglia.

Lungo il percorso fate una sosta a Limina per fare una chiacchierata con Frate Damiano. Notte e cena a Villaggio Zervò, un ex sanatorio ora ostello e casa di accoglienza (chiamate per prenotare sennò non aprono!). Si può anche campeggiare.

DAY 10 ZERVÒ/REGGIO CALABRIA: 71km/990m D+

Ultima tappa di questo bellissimo viaggio, per gran parte ancora nell’Aspromonte, dove ho lasciato un pezzo di cuore. Si pedala attraversando magnifiche pinete, faggi e abeti secolari, radure delimitate da felci giganti in totale solitudine fino a Gambarie, rinomata località sciistiche che si affaccia su Reggio Calabria. Durante il percorso incontrerete Pietra Salva, uno dei massi ciclopici che connotano il Geosito dell’Aspromonte, che vale una pausa per arrampicarsi in cima, e il parco con il Cippo con il Mauseoleo di Garibaldi.

Prima di ripartire in aereo, mi sono fermata un giorno a Reggio Calabria per farmi ancora un bagno nel mare e visitare il Museo Archeologico dove sono ospitati gli splendidi Bronzi di Riace. Notte da B&B Kalavria, molto bello e naturalmente bike-friendly.

Reggio offre infinite possibiltà per pranzare e cenare, ma non potete perdervi il famoso Gelato di Cesare. Io vi consiglio il gusto bergamotto… se poi volete scoprire di più di questo incredibile frutto, potete visitare anche il museo.

Per reperire uno scatolone per la vostra bici andate da Cicli Jiriti, con 15€ Isabella ve la imballa anche. Per la spedizione della bici io ho usato Ship to Cycle, costa come imbarcarla in aereo ma toglie un sacco di sbattimento, perché la ritirano direttamente dal vostro B&B (Io l’ho lasciata direttamente nel negozio dove me l’hanno imballata) e ve la consegnano a casa pochi giorni dopo.