Se ti chiami Isola e vivi a Sant’Angelo in Colle e la tua mamma produce Brunello di Montalcino assieme a tua zia, che poi è la sua gemella. Se la tua nonna è un vulcano di energia e si butta in ogni cosa come se avesse vent’anni, si muove col suo inseparabile taccuino rosso, insegna italiano a tuo papà che è americano e ha antenati da ogni angolo del mondo, scrive, disegna, ti viene a prendere all’asilo, promuove il territorio, partecipa a mille associazioni della zona, forse andrà a vivere in Portogallo per qualche mese all’anno perché ha tanti amici a Lisbona…

Se ti chiami Isola e tua nonna che fa milioni di cose si entusiasma per due cicliste per caso che decidono di attraversare l’Italia in bici per parlare di donne e emancipazione, se le convince, queste due cicliste, a fare una piccola, piccolissima deviazione, con una piccola, piccolissima salita, per arrivare in una piazza che è così bella da non sembrare nemmeno vera…

Se ti chiami Isola e la tua nonna al tramonto convince tutti gli amici produttori a preparare un banchetto nella piazza sotto il rintocco della campane, e questi amici portano del vino strepitoso, e un’amica tedesca che vive qui da molti anni si presenta con dei meravigliosi mazzolini di fiori per ornare la tavola. Se i due ristoranti portano bruschette e biscotti. E tutti brindano al nostro viaggio, al nostro progetto e noi passiamo dal Bianco al Rosso di Montalcino al Brunello in una escalation che ci lascia stordite e felici.

Se ti chiami Isola e semplicemente corri sul selciato di questa piazza al tramonto, ignara di tutto, senza sapere chi siano queste due vestite strane, senza preoccuparti di nulla altro che correre, beh allora sappi, Isola, che ho pensato che il tuo nome sia un presagio di una vita bellissima, che ti aspetta in quest’Isola felice.

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